Le cisti artrogene del polso sono tumefazioni del polso a contenuto sinoviale che possono ubicarsi sulla parte dorsale o palmare e sono collegate con l'articolazione da un peduncolo. Insorgono spontaneamente o dopo un lieve trauma del polso e si modificano di dimensioni con il tempo, ingrossandosi o restringendosi fino a scomparire, per poi tornare dopo qualche tempo.
Provocano dolore durante i movimenti del polso e possono comprimere strutture vascolari e tendinee senza pero' causare danni alle stessa generalmente. Non hanno tendenza alla degenerazione neoplastica, essendo in realta' estroflessioni o ernie della capsula articolare e non neoformazioni.
La rimozione delle cisti e' indicata se sono causa di disturbo o se sono particolarmente voluminose. Deve essere reso noto al paziente che ci e' una tendenza alle recidive, dopo la rimozione chirurgica.
E' estremamente importante eseguire una corretta diagnosi prima dell'intervento. Un'ecografia della lesione puo' nella maggior parte dei casi, individuarla e distinguerla da altre patologie con sintomi simili. Non bisogna esitare ad approfondire con ulteriori accertamenti se la diagnosi ecografica non e' certa. Altre lesioni di natura differente, possono causare tumefazioni al polso: per esempio un aneurisma dell'arteria radiale puo' assomigliare a una cisti artrogena del polso.
Recentemente alcuni autori hanno descritto la rimozione della cist per via artroscopica. indubbiamente si tratta di una prospettiva interessante, anche se solo in pochi Centri viene eseguita. Il vantaggio e' un incisione chirurgica piu' piccola e sembrerebbe mi nor tendenza alla recidiva, poiche' si riesce ad aggredire la cisti dalla sua origine all'interno dell'articolazione. Deve essere sottolineato che attualmente la procedura e' piu' indaginosa e I tempi chirurgici sono un po' lunghi.
l'intervento consiste in un incisione a livello della cisti, dorsale o palmare, nell'isolamento della stessa dalle strutture circostanti, facendo attenzione a preservarle, e nell'asportazione fino al peduncolo articolare, che generalmente origina dal legamento scafolunato. L'esame istologico generalmente non e' necessario.
L'intervento viene eseguito in anestesia plessica, poiche' un'anestesia locale non raggiungerebbe l'articolazione, alla fine vien applicato un bendaggio compressivo da mantenere fino alla rimozione dei punti.
Il post-operatorio si svolge attraverso le seguenti tappe:
- medicazione dopo una settimana
- rimozione dei punti a due settimane
- ripresa delle attivita' lavorative non manuali alla rimozione dei punti
- ripresa delle attivita' lavoartive manuali circa quindici giorni dopo la rimozione dei punti.
- Non vi sono controindicazioni assolute. Nei pazienti scoagulati e' necessario sospender l'anticoagulante embricolandolo con altri prodotti a minore rischio di sanguinamento post-operatorio.
- infezioni
- ematomi locali
- edema persistente delle parti molli
- algodistrofia riflessa
- danni nervosi per lesioni iatrogene di nervi o di tendini
- danni vascolari
- cicatrici dolorose, pruriginose o cheloidee
- recidiva, complicanza piu' frequente.
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