Morbo di Motta, o dito a scatto.


Il morbo di Motta (dito a scatto) e' una patologia piuttosto frequente che coinvolge i tendini flessori a livello del palmo della mano. Puo' colpire senza preferenze un dito qualsiasi della mano.
I tendini flessori scorrono al di sotto di ponti fibrosi (pulegge) che  mantengono tali tendini vicini al piano osseo, per un miglior funzionamento degli stessi.
A1) puo' diventare stenotica, impedendo il corretto scorrimento dei tendini flessori e causando cosi' una dolorosa sensazione di scatto del dito, fino al vero e proprio blocco dello scorrimento con impossibilita' di mobilizzazione.
Il trattamento e' chirurgico e prevede l'apertura del canale e la liberazione tendinea (tenolisi).
L'infiltrazione di steroidi puo' determinare un beneficio temporaneo che, in caso di rimozione del fattore causale, puo' risolvere il problema. D'altra parte, gli stessi steroidi di deposito possono provocare una degenerazione tendinea e devono essere usati in modo limitato (massimo due infiltrazioni locali).
L'intervento consiste in un incisione a livello della base del dito interessato dal problema, seguita da una sezione della puleggia A1 e da una verifica dello scorrimento dei tendini sottostanti, con la liberazione degli stessi da eventuali aderenze.
E' opportuno limitarsi alla sezione della puleggia A1 e non alle altre pulegge per evitare il distacco del tendine dal piano osseo e la cosi' detta "corda d'arco".
L'intervento viene eseguito in anestesia locale e alla fine vien applicato un bendaggio compressivo da mantenere fino alla rimozione dei punti.
Il post-operatorio si svolge attraverso le seguenti tappe:
  • medicazione dopo una settimana
  • rimozione dei punti a due settimane
  • ripresa delle attivita' lavorative alla rimozione dei punti.
  • Non vi sono controindicazioni assolute. In caso di infezioni locali e' opportuno posticipare l'intervento alla risoluzione delle stesse.
Complicanze:
  • infezioni
  • ematomi locali
  • edema persistente delle parti molli
  • algodistrofia riflessa
  • danni nervosi per lesioni iatrogene di nervi (nervo collaterale digitale)
  • danni vascolari
  • cicatrici dolorose, pruriginose o cheloidee
  • recidiva
  • fenomeno della corda d'arco.

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

ultime novità

Passaggio di un paziente dalla posizione supina a seduto sul letto, poi con gli arti inferiori fuori dal letto.

Letto di tipo ospedaliero o domiciliare con comandi di sblocco del piano rete manuale. Un operatore. L'operatore solleva lo schiena...

i più letti